Fa emergere da uno sfondo scuro acromatico, parti di oggetti che acquistano preziosità e importanza. Il senso di infinito del fondale nero, rende tridimensionali i materiali ferrosi colpendoli con una luce rivelatrice di dettagli.
Costanza Alvarez de Castro ci accoglie con i suoi occhi sorridenti e con un accento ispanico che non maschera le sue origini del Salvador, nella galleria Kou da sempre incentrata a promuovere artisti emergenti. La sua esperienza passata tra scenografie di film e teatro viene magistralmente usata nell’allestimento sobrio ed elegante.“L’infinito visivo” è il titolo di questa sua personale in cui dettagli di oggetti a lei cari, diventano protagonisti indiscussi. Fa emergere da uno sfondo scuro acromatico, parti di oggetti che acquistano preziosità e importanza. Il senso di infinito del fondale nero, rende tridimensionali i materiali ferrosi colpendoli con una luce rivelatrice di dettagli, in un immenso potenziale di forza d’impatto. Rimaniamo catturati da queste grandi tele raffiguranti eliche, compassi, bulloni, pulegge in alluminio, tanto da aspettarsi che si mettano in movimento nel loro moto propulsivo. Scomposizione di oggetti comuni in una composizione moderna; dicotomie di tecniche classiche su un armonia giovane e fresca. La vera essenza dell’artista è la sua vena scenica e poetica, una sensibilità bilanciata in cui colori essenziali come i metalli, si sovrappongono in un artificio in grado di stupire. La realtà non è più l’origine dei manufatti resi macro, ma l’intensità della lettura che l’artista ne fa di essi. Il taglio fotografico e la luce rendono, la mostra piacevole.Costanza Alvarez De Castro ci invita a perderci nei ricordi e nel movimento di eliche come ali rotanti
Chiara Sticca Candellone
Unfolding Roma